Equisetum arvense L.;E. maximum L.Famiglia: Equisetaceae Parti Utilizzate: Parti aeree (fusti sterili) |
Descrizione e origine dell’equiseto
La famiglia dell’equiseto era già presente nel Carbonifero (245- 380 milioni di anni fa) ed è considerata un relitto dell’evoluzione delle piante terrestri. All’inizio della primavera produce un tipico fusto fertile con coni marroni portanti spore. In estate invece è caratterizzato da fusti sterili verdi, alti fino a 0,5 m, con numerosi nodi con tipiche ramificazioni ad ombrella. Originario delle regioni temperate del nord America, Europa ed Asia.
Principi attivi di riferimento dell’equiseto
Minerali (circa 15%) principalmente acidi silicici e silicati. Flavonoidi principalmente glicosidi della quercitina, isoquercitina.
Attività principali
Diuretico, astringente, emostatico, remineralizzante.
Uso dell’equiseto
L’equiseto è diuretico.Viene usato nelle infiammazioni e infezioni leggere del tratto genitourinario. Remineralizzante.
Un alleato delle vie urinarie
Viene utilizzato principalmente come diuretico, soprattutto quando assunto in forma di decotto o di estratti titolati in flavonoidi. Le sue caratteristiche lo rendono un utile rimedio sia in caso di ritenzione idrica che per il drenaggio delle vie urinarie. Per questo è tradizionalmente utilizzato sia come utile coadiuvante per ridurre le recidive di cistite che per il benessere della prostata. Preparati ricchi della polvere o estratti titolati in silicio invece si possono considerare degli utili integratori di questo elemento. Sebbene il silicio non sia oggi considerato un minerale essenziale nel senso che non compare normalmente nelle tabelle nutrizionali, diverse evidenze ne stanno supportando l’importanza per il benessere del tessuto connettivo, di cui un esempio classico sono unghie, capelli, e tessuto osseo.
Una carta vetrata vegetale
Chi ha avuto occasione di cogliere l’equiseto avrà notato passando le dita sul fusto una certa capacità abrasiva. In effetti essa è conseguenza proprio dell’accumulo di acido silico e derivati nei suoi tessuti. Questa caratteristica veniva sfruttata per levigare finemente sia il legno che il metallo in ambito artigianale.