Gli ultimi studi scientifici portano alla ribalta un tema scottante: i dolcificanti artificiali cambiano in peggio l’assorbimento del glucosio. Per il nostro organismo, la dolcificazione è un forte segnale di stimolo all’assunzione di cibo e all’accumulo dell’energia, perché segnala all’organismo di incrementare la assunzione di carboidrati semplici e a veloce assorbimento, per poi accumularli nel tessuto adiposo.
Da qualche anno si era già avuta la conferma scientifica di alcuni aspetti biochimici, che evidenziavano come la responsabilità di questo particolare atteggiamento metabolico dipendesse dal gusto dolce, anche in assenza di apporto calorico.
Il convegno diabetologico – Lisbona – settembre 2017
Invece, all’ultimo convegno diabetologico tenutosi a Lisbona nel mese di settembre 2017, il gruppo australiano di Young ha portato i risultati di una loro ricerca. La ricerca ha evidenziato la contemporanea responsabilità dell’intestino nel generare una risposta alterata alla dolcificazione (Abstract 193)
I risultati della ricerca
Impressionanti i risultati: se all’inizio dell’esperimento i due gruppi confrontati erano perfettamente comparabili, alla fine delle due settimane è risultati che il gruppo che aveva usato il dolcificante a zero calorie aveva un assorbimento del glucosio significativamente maggiore (il 20% in più) rispetto a chi prendeva capsule placebo e il livello di glicemia era superiore del 24%. Nei “dolcificati” si è vista anche una riduzione del 34% di un ormone intestinale (il GLP-1) che dovrebbe ridurre la crescita di glicemia dopo l’assunzione di cibo. Ovviamente meno ormone di controllo e glicemia più alta.
Le conclusioni della ricerca
Le conclusioni dei ricercatori australiani sono che il consumo abituale di dolcificanti artificiali riduce il controllo dei livelli di zucchero, stimolando una elevata presenza di livelli post-prandiali di glucosio e predisponendo gli utilizzatori allo sviluppo di diabete di tipo 2.
Inoltre, l’associazione tra i dolcificanti non calorici e il diabete di tipo 2 è analoga a quella vista per le bibite zuccherate. Tutti i prediabetici o i diabetici che pensano di farsi del bene bevendo bibite dolcificate a zero calorie, molto facilmente sbagliano.
Non è il dolce che fà male
Come ripeto spesso, non è il dolce che fa male. Anzi, un dolce “sano” preparato con ingredienti di qualità e ben bilanciato tra proteine, grassi e carboidrati, gustato nel momento giusto, può e deve saltuariamente fare parte della nostra alimentazione.
Il problema della dolcificazione è collegato al fatto che inganni per il fatto di essere priva di calorie, mentre l’assunzione di dolcificanti porta l’organismo a rifarsi nel pasto successivo, aumentando l’assorbimento del glucosio.
L’argomento in questione merita studi sempre più approfonditi e implica anche considerazioni sociali. Infatti bisogna spiegare, soprattutto ai bambini, che assumere alimenti come bibite, thè, chewing-gum e altri dolci con dolcificanti artificiali a zero calorie, possono diventare fortemente dannosi per la salute attuale e soprattutto futura, stimolando in modo selettivo diabete e obesità.
Fonte: www.eurosalus.com
Fonte foto : www.eurosalus.com