Negli ultimi 10 anni si è visto crescere in modo preoccupante il numero di giovani affetti da diabete. Parliamo della Generazione Z, ragazzi nati dopo il 1990. Ad oggi, più di 150.000 giovani tra i 20 e i 30 anni si ritrovano ad affrontare questo problema di salute. Significa un aumento del 50% rispetto al passato e più si presenta quando le persone sono giovani e più diventa una malattia grave e pericolosa. Infatti nei giovani si presenta più facilmente l’insulino-resistenza e diventa più difficile tenere sotto controllo la malattia. Parliamo quindi di un fatto allarmante se pensiamo che 20-25 anni fa, il Diabete di tipo 2, era praticamente sconosciuto in questa fascia d’età.
Questi dati vengono riportati dal SID (Società Italiana Diabetologia) e il Presidente dell’associazione spiega che contiamo 3,5 milioni di casi di diabete diagnosticati ed 1 milione non ancora diagnosticati. Ovviamente si parla di Diabete tipo 2, quello che sorge in età adulta ed è strettamente legato allo stile di vita.
La Generazione Z è la generazione 2.0, sempre connessa. Le loro abitudini alimentari e stile di vita sono drasticamente peggiorati: meno movimento, più cibi industriali con zuccheri nascosti, più alcool.
Anche l’aumento dell’obesità tra giovani è un fattore che incide notevolmente sull’insorgere del Diabete di Tipo 2 e purtroppo, anche l’obesità sta aumentando molto tra i giovani. Merendine, pizza, gelato sembrano i cibi preferiti. E per quanto riguarda il bere, andiamo di male in peggio! Bibite zuccherate e succhi di frutta, ma soprattutto troppo alcool.
Per contrastare questi gravi problemi cerchiamo di coinvolgere i giovani in regolari attività sportive all’aria aperta o in palestra, aiutiamoli a capire quali sono i cibi da evitare, quelli da scegliere saltuariamente e quali sono quelli da mangiare quotidianamente.
Facciamogli capire che devono mangiare 3 pasti al giorno, equilibrati. Se no, si rischia di cadere nella tentazione delle merendine.
Ricordiamoci che il Diabete si cura prima di tutto a tavola e che siamo noi adulti a dover dare l’esempio!
Fonte : www:ansa.it